Il caso Nino Baglieri infiamma il “Comunicare il Sacro”, nell’edizione modicana.

La “Croce e la Luce”, il caso del Servo di Dio, Nino Baglieri, è stato il tema proposto ai giornalisti dell’Ordine, ai docenti di Religione Cattolica della Diocesi di Noto e a quanti hanno partecipato al Seminario. Inoltre 5000 giornalisti siciliani, 100.000 nazionali, hanno ricevuto “informazioni biografiche”, tramite la piattaforma nazionale per la formazione dei giornalisti, e via mail sul Servo di Dio.

Il Seminario si è svolto lo scorso 3 maggio, nella splendida cornice del Palazzo della Cultura di Modicapromosso dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti , organizzato dall’Unione Cattolica della Stampa Italiana di Sicilia, con la collaborazione la Diocesi di Noto, i Salesiani di Sicilia, il Comune di Modica, i Volontari con Don Bosco e l’Associazione Amici di Nino Baglieri.

 “Molti non lo conoscevano, un autentico modello del nostro tempo – ha sottolineato Don paolo Buttiglieri, giornalista, responsabile del Progetto, che ci propone, oltre che le virtù eroiche della vita cristiana, la cogente questione sulla sicurezza nei posti di lavoro, di cui Nino è stato vittima, e come il valore redentivo della sofferenza,  possa permettere di varcare la soglia del Mistero, e approdare all’ “augustum”, il traguardo della beatitudine e della santità, oggettivazione condivisa del sacro”.

Nino Baglieri vive inchiodato alla “croce” per quasi 39 anni, la sua carrozzina. Un incidente sul lavoro a 17 anni, lo rende immobile, nella sofferenza, incontra la conversione, “la “Luce”. Muove solo la testa e scopre di riuscire a scrivere con la bocca, questo è il punto di svolta della sua vita, inizia a “scrivere e a comunicare con il mondo”, quando può viaggia e incontra la gente testimoniando a tutti la gioia di vivere, immolandosi quotidianamente con la sua sofferenza, per il bene del prossimo.

Nel 1996 sceglie di vivere la sua vita come consacrato, entra a far parte della Famiglia Salesiana, come Volontario con Don Bosco, un gruppo di laici consacrati salesiani che vivono il carisma di Don Bosco lì dove vivono.

A cinque anni dalla sua morte, nel marzo 2012 è stata aperta ufficialmente la Causa di Beatificazione e Canonizzazione. Facendo seguito alle disposizioni della Costituzione Apostolica Divinus Perfectionis Magister, si è proceduto ad ascoltare quanti lo hanno conosciuto e sono venuti a contatto con il Servo di Dio. Sono state raccolte testimonianze, le lettere inviate ovunque, al fine del riconoscimento dell’eroicità delle virtù.

Il 5 maggio si è chiusa la “fase diocesana”. Mons. S. Rumeo, Vescovo della Diocesi di Noto, dopo la solenne concelebrazione svolta nella città natale del servo di Dio, Modica, nella chiesa di San Pietro, ha consegnato in maniera ufficiale a Don Pierluigi Cameroni, postulatore per i Salesiani, gli atti acquisiti in questa prima fase diocesana, che apre la “fase romana”, in vista della Venerabilità e Beatificazione.

Autorevoli e ricchi i contenuti proposti dai Relatori

“La “comunicazione della sofferenza” di Nino Baglieri, ci incoraggia ad essere “testimoni credibili”, nella giornata in cui la società civile ricorda la conquista della “libertà di stampa”, ha affermato Salvatore Di Salvo, Segretario nazionale dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana e Tesoriere regionale dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia”.

Comunicare il Sacro, una speciale missione – ha evidenziato Domenico Interdonato, Presidente dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana, Sicilia – che da dieci anni i giornalisti cattolici propongono al libero dibattito e nella formazione dei giornalisti in Italia, superando iniziali preclusioni”. E plaude all’iniziativa che focalizza il caso del Servo di Dio, all’interno di un percorso alla scoperta del Sacro.

Don Pasqual Chavez, già Rettor Maggiore dei Salesiani, che ha avviato, da Rettor maggiore, la causa di Nino Baglieri, ha tratteggiato il difficile percorso di vita: “la croce, lo ha gradualmente portato a “divinizzarsi”, a cogliere il Mistero. “Nino è un mistico del nostro tempo” – ha affermato”.

Don Alessandro Paolino, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Noto, in riferimento al titolo del Seminario, nel suo intervento ha sottolineato: “La croce è la luce. E’ il dolore: il risvegliatore dell’anima, il generatore di una nuova condizione di vita e di provvidenziali energie. Nino è un dono prezioso per la Diocesi di Noto”.

Un giovane di Modica Alta, un nostro concittadino, un dono per l’intera città, così lo ha definito Maria Monisteri Caschetto, Sindaco di Modica”. E riferisce, in confidenza, come ogni mattina seguiva, da giovane, alla radio: “Buongiorno in preghiera”, trasmissione radiofonica, guidata da Nino. “Il servo di Dio, ha concluso, è patrimonio di Modica, un tesoro da far conoscere”.

“Ringrazio gli organizzatori per questa iniziativa innovativa che si innesta nel Progetto: Comunicare il Sacro e che da anni focalizza il tema del sacro, così ha salutato Don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani, i partecipanti al Seminario. Interessante il titolo: La Croce e la Luce, sintesi efficace della vicenda terrena di Nino Baglieri. Un invito alla sequela di Cristo, portando la propria croce, per camminare, correre verso la santità.

Don PierLuigi Cameroni, Postulatore per la Causa dei santi dei Salesiani, nel suo messaggio, ha sottolineato: “Nella pedagogia dei modelli della Famiglia Salesiana, quella di Nino Baglieri occupa un posto di grande rilievo nella contemporaneità. Brilla di una luce particolare, nella sua dimensione oblativa, che ha una radice profonda, nel “da mihi animas coetera tolle”, nella conformazione al Mistero pasquale, percorso di Grazia e di salvezza: “Una croce fiorita”, Nino amava celebrare l’anniversario della croce. Vittima di un incidente sul lavoro, richiama la società civile all’esigenza della prevenzione.” 

Lodovica Maria Zanet, segretaria del Postulatore dei salesiani, ha sottolineato nel suo intervento: “Le virtù acquisite sono un dono di Dio, a partire dal valore riconosciuto e difeso della “dignità della vita”, improbabile senza le persone accanto che lo hanno sostenuto”.                    

Tanti gli aneddoti della vita di Nino, raccontati dal diacono Antonino Aprile, membro della Commissione Storica. “Scherzi, momenti particolari, giochi e sigarette, sfide con la carrozzina e imprecazioni, racconti di vita, che rimangono impressi in maniera indelebile nella mia mente e che faranno parte di una mia prossima pubblicazione”.

Borino Scibetta, dei “Volontari con Don Bosco”, ha ricostruito l’iter di avvio della Causa, e le tante esperienze vissute in perfetta condivisione con il confratello Nino, le testimonianze e i viaggi.

Stella Morana, infermiera di Nino all’Ospedale, oggi a lui intitolato, ha raccontato, suscitando grande commozione, di “persone che si sono convertite vedendo lui inchiodato come Gesù Cristo sulla Croce”. E ha citato il messaggio di Nino al personale sanitario e agli allievi infermieri: “Quanto bene potete fare voi, medici ed infermieri! Quanta carità! Avete tra le mani tante perle preziose che vanno amate, rispettate ed assistite e curate… Confortate gli ammalati con amore, con il sorriso, con la gioia nel cuore: questo cura più delle medicine… 

Don Salvatore Cerruto, amico e confessore, ha voluto sottolineare l’importanza nella vita del Servo di Dio delle relazioni e della comunicazione. “Nino fu un eccellente comunicatore, valorizzando la scrittura e gli altri dispositivi del suo tempo, al fine di trasmettere la passione per la vita, nonostante la sofferenza”.

La Sig. Rosa Baglieri, sorella del Servo di Dio Nino Baglieri, in conclusione, con un sorriso estasiato, ha espresso la sua gratitudine: “la mia gioia è incontenibile per tutto ciò che è accaduto e che sta accadendo, di cui sono testimone privilegiata, in condivisione di vita della “croce” e della “luce” di Nino.

Un flash mob, a cura dei ragazzi e giovani dei Salesiani di Modica, ha impressionato l’assemblea, riprendendo in maniera suggestiva e coinvolgente il tema del seminario: “La croce e la luce”.

Il Segretario nazionale, Di Salvo e il Presidente regionale, Interdonato, a nome dei Giornalisti Cattolici, si sono impegnati a diffondere la “fama di santità” del servo di Dio, nelle Diocesi di Sicilia e su scala nazionale.

Ai giornalisti e ai docenti presenti è stata omaggiata una biografia, per conoscere e approfondire la vicenda terrena del Servo di Dio.

Un momento conviviale, la visita della casa e dei luoghi del Servo di Dio, hanno concluso in maniera mirabile i lavori.